La Direttiva Europea sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), nota anche come Supply Chain Act or direttiva Ue 2024/1760 del 13 giugno 2024, è una legge che impone nuovi obblighi alle imprese in termini di sostenibilità e responsabilità sociale.
Cosa comporta la CSDDD per le imprese
La CSDDD rende le imprese responsabili per gli impatti negativi, reali e potenziali, sull’ambiente e sui diritti umani, che possono derivare dalla propria attività e dalle relazioni commerciali con fornitori e subfornitori. Questo significa che le imprese dovranno adottare comportamenti sostenibili e responsabili a livello globale, osservando il dovere di diligenza in ogni fase del processo produttivo.
Sono coinvolte:
- le imprese dell’Ue con più di 1.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 450 milioni;
- i franchising che operano nell’Unione con un fatturato superiore a 80 milioni di euro, di cui almeno 22,5 derivanti da diritti di licenza di euro;
- le società extra Ue che nel territorio comunitario hanno un fatturato netto di oltre 450 milioni nell’esercizio finanziario indipendentemente dal numero di dipendenti.
Per mettersi in regola con la direttiva CSDDD, le aziende dovranno mettere in atto una serie di verifiche. Dovranno comprendere se le loro dimensioni e i loro fatturati le fanno ricadere nel perimetro degli obblighi comunitari e, se sì, formulare un piano di adeguamento alla direttiva Ue.
Obblighi specifici per le imprese italiane
Le imprese italiane, sia grandi che piccole, dovranno adeguarsi a questi nuovi obblighi. Le grandi imprese dovranno attivarsi per limitare i rischi e mantenere come fornitori solo le imprese, anche di piccole dimensioni, in grado di rispondere alle richieste di informativa sulle questioni rilevanti di sostenibilità ambientali e sociali e fornire adeguate certificazioni.
Per le PMI italiane, la CSDDD potrebbe rappresentare un’opportunità perché molte multinazionali potrebbero sceglierle al posto di fornitori low cost (esteri o in dumping sociale o ambientale) con profili di rischio più alti.
Tempistiche e sanzioni
La direttiva CSDDD è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale europea il 5 luglio 2024 ed entrerà in vigore trascorsi 20 giorni, con conseguente obbligo di recepimento a carico degli Stati membri entro i successivi due anni.
Le norme si applicheranno gradualmente alle grandi imprese, in base alla dimensione, nei tre – cinque anni successivi.
Nel dettaglio:
- dal 26 luglio 2027 dovranno essere in regola la società con più di 5.000 dipendenti e un fatturato netto a livello mondiale superiore a 1.500.000.000 euro;
- dal 26 luglio 2028 dovranno essere in regola le società con più di 3.000 dipendenti e un fatturato netto a livello mondiale superiore a 900.000.000 euro;
- dal 26 luglio 2029 dovranno essere in regola le società con più di 1.000 dipendenti e un fatturato netto a livello mondiale superiore a 450.000.000 euro.
La CSDDD rappresenta una sfida significativa per le imprese italiane, ma anche un’opportunità per dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Prepararsi adeguatamente per questi cambiamenti sarà fondamentale per il successo a lungo termine.
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