Nell’ambito della crescente attenzione verso l’economia circolare e la riduzione dell’uso di materie prime vergini, le aziende sono sempre più incentivate a utilizzare materiali riciclati, recuperati e sottoprodotti nei loro processi produttivi. Per questo motivo, la certificazione del contenuto di questi materiali nei prodotti sta diventando un elemento chiave per dimostrare l’impegno verso la sostenibilità e per soddisfare i requisiti dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).
The prassi di riferimento UNI/PdR 88:2020 è stata sviluppata per definire in modo univoco le modalità di verifica e certificazione del contenuto di materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto nei prodotti. Questa prassi non è una norma nazionale, ma un documento pubblicato da UNI che raccoglie le prescrizioni relative a prassi condivise. Essa nasce dall’esigenza degli stakeholder di avere uno strumento chiaro e coerente con le normative ambientali e tecniche esistenti. La certificazione basata su questa prassi è riconosciuta come mezzo di verifica appropriato per dimostrare i requisiti dei CAM e dei protocolli di sostenibilità degli edifici come LEED and ITACA.
Perché è importante per la tua organizzazione?
- Conformità ai CAM: La certificazione permette alle aziende di dimostrare la conformità ai requisiti di contenuto di materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto stabiliti dai CAM, che sono sempre più richiesti negli appalti pubblici.
- Vantaggio competitivo: La certificazione offre un vantaggio competitivo sul mercato, comunicando l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale.
- Trasparenza: La certificazione fornisce una prova tangibile e verificata del contenuto di materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto nei prodotti, migliorando la trasparenza e la credibilità dell’azienda.
- Riduzione dell’impatto ambientale: La certificazione supporta la riduzione dell’uso di materie prime vergini e promuove l’economia circolare, contribuendo alla diminuzione dell’impatto ambientale complessivo.
Cosa devono fare le aziende?
Le aziende che intendono ottenere la certificazione devono seguire un preciso iter di verifica, che comprende diverse fasi e attività. Ecco i passaggi fondamentali:
- Identificazione univoca dei prodotti: L’azienda deve identificare in modo chiaro e univoco i prodotti, la loro tipologia e i valori dichiarati di contenuto di materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto.
- Tracciabilità dei materiali: L’azienda deve dimostrare la tracciabilità dei materiali in ingresso al processo di fabbricazione, attraverso una documentazione dettagliata.
- Procedure documentate: L’azienda deve definire e applicare procedure documentate per la determinazione del contenuto di questi materiali, specificando come vengono controllati tutti gli elementi che influenzano i valori dichiarati.
- Metodologia di calcolo: L’azienda deve utilizzare una metodologia di calcolo basata sul bilancio di massa, considerando le ricette compositive del prodotto.
- Autocontrollo del processo di produzione: L’azienda deve definire e attuare un processo di autocontrollo per garantire il rispetto dei valori dichiarati.
- Verifica sul prodotto: L’azienda deve consentire la verifica della coerenza tra il contenuto calcolato, quello dichiarato e quello effettivamente presente nel prodotto finale.
Il ruolo dell’organismo di certificazione
Un organismo di certificazione accreditato, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065, effettua la verifica della conformità rispetto alla prassi UNI/PdR 88:2020. L’iter di verifica comprende:
- Verifica iniziale: L’organismo verifica la documentazione, la tracciabilità dei materiali, le procedure di determinazione del contenuto, la metodologia di calcolo, l’autocontrollo del processo di produzione e il prodotto finale.
- Verifica periodica: Almeno annualmente, l’organismo effettua una verifica di sorveglianza per assicurare il mantenimento della conformità nel tempo.
- Riesame: L’organismo deve effettuare un riesame dell’attività di verifica svolta e prendere una decisione relativa alla concessione o al mantenimento della certificazione.
- Certificato: Se l’esito delle verifiche è positivo, l’organismo rilascia un certificato che attesta la conformità alla prassi e indica le percentuali di materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto nel prodotto.
La certificazione del contenuto di materiale riciclato, recuperato e sottoprodotto, secondo la prassi UNI/PdR 88:2020, è uno strumento importante per le aziende che vogliono dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità, rispondere ai requisiti dei CAM e acquisire un vantaggio competitivo nel mercato. L’implementazione di un sistema di gestione che garantisca la tracciabilità, la corretta quantificazione e l’autocontrollo della produzione è essenziale per ottenere e mantenere questa certificazione.
Contact us
Per saperne di più su UNI/PdR 88:2020 e sugli altri strumenti di comunicazione delle performance ambientali (es. EPD) che figurano tra i criteri previsti dai CAM, chiedici una consulenza dedicata scrivendo a info@lca-ambiente.com. I nostri esperti sono a disposizione per rispondere a tutte le tue domande.